Se doveste cominciare a congiungere uno schema seguendo tutti i generi trattati all’interno di questo blog , probabilmente, il risultato sarebbe equiparabile ad un elettrocardiogramma post-tachicardia.
In questa vertiginosa catena di montagne russe, siamo arrivati a toccare il terrore di Pet Sematary, il teen trash di After e la perdità di una qualsivoglia credibilità emotiva con A Un Metro Da Te.
Oggi ci limiteremo a seguire questo filone di coerenza e con la serietà da brunch aziendale a Manhattan che mi contraddistingue, andrò ad effettuare un’intricata analisi sull’ultima pellicola che ho visto al cinema: Pets 2.
Dovete sapere che, pur di vedere questo film, ho tentato di inscenare tutte le varianti plausibili possibile fra cui un invito spassionato ai miei nipotini quando, in realtà, l’entusiasmo venale da bambina impazzita sarebbe giunto solo dai MIEI gridolini divertiti.
Alla fine, il buon senso o chi per lui, ha fatto sì che ci andassi con un paio di amiche, anche se le nostre età sommate superano i 506 anni.
Nel caso in cui la vostra serietà apparente non vi abbia portato alla conoscenza di questa pellicola, Pets 2 è il sequel del fortunatissimo predecessore Pets, film di animazione targato Illumination Entertainment.
Il secondo round cinematografico, ritrova i protagonisti indiscussi delle origini del progetto alle prese con i cambiamenti che, per forza di cose, i loro umani pongono davanti ai loro musetti adorabili (e pregni di un umorismo più definito di molte persone che mi capita di incontrare.)
La padrona di Max, fedelissimo Terrier, ha deciso di sposarsi e di avere un bambino.
Questa inversione di routine porterà Max a sviluppare un tic nervoso, talmente si rivela genitoriale l’istinto di protezione nei confronti di questo piccolo umano.
Il cartone procede e sfocia all’interno di una comicità tale che, vi giuro, mi ha fatto contorcere sulla poltroncina.
Non parlo di quel tipo di umorismo da cacca e pupù e di animaletti carini che si rotolano nelle pozzanghere, ma di un’elaborazione della comicità che si adatta ai più grandi e ai più piccoli.
Io ve lo consiglio di cuore, in una di quelle giornate in cui, al lavoro, avete constatato più volte l’opzione di gettarvi dal terrazzo e avete sentito quell’irrefrenabile voglia di tornare bambini.
Bambini sì, ma con un senso dell’humor da timeline figa di Twitter.
That sounds very interesting. Thank you for the recommendation 🙂
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Thank you for your comment! 🐩
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506 anni? 🤣
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Licenza poetica / numerica 😎
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Interesting, thank you for the recommendation.
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Thanks for your comment! 🙏
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A me il primo non era piaciuto, non lo ho nemmeno finito
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🐕🐒🐩🐈🦊🐱🐒🦍🦁🐩🐺🐆🐅 una stirpe di animali incazzati per te, Austin! 😂
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Ammetto di non averlo visto, nemmeno il primo, ma se posso fare una considerazione generale c’è da dire che negli ultimi anni con i film d’animazione stanno facendo davvero un ottimo lavoro. Per i messaggi che trasmettono a volte sono più adatti agli adulti che ai bambini!
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Sono d’accordo con te, mi capita spesso di cogliere delle sfumature che solo un occhio un filo più in età può notare, per vicessitudini o messaggi fra le righe! 🌹
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Ciao,micalien
very cute😄
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Thank you so much! 🌹
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Sono d’accordo con te. A me è piaciuto tantissimo. Risate, tenerezza e un largo spazio per le riflessioni. Probabilmente è molto meno da bambini rispetto al precedente.
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Sono super d’accordo! Grazie per il tuo commento 🌹
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🙂
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Quindi dici che non è tanto da bambini o comunque è adatto? In ogni caso avrei bisogno di una risata mannaggia!
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