XF13 e la beatificazione di Sfera

Ogni anno avviene sempre la stessa, monotona storia: arrivano le audition ed io, senza arte nè parte, comunico ai miei contatti Whatsapp che per le successive due ore sarò in riunione, perchè la mia liaison televisiva con X Factor non deve smettere di esistere nemmeno per il tempo di un sms.
Quest’anno poi, con l’incombenza di un sacco di novità, il mio approccio alla nuova edizione doveva essere ancora più minuzioso e analitico.

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@alecattelan 😘 #XF13

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Lo scorso anno ci eravamo lasciati così: un mero riassunto di ciò che era avvenuto, la mia soave contentezza per la vittoria di Anastasio e una giuria che, per tempistiche o inadeguatezza, si è ritrovata a non funzionare più.
Puntualmente il tavolo da gioco di Sky cambia le carte in tavola ed altrettanto puntualmente va a ribaltare in toto – o quasi – le sorti dei giudici al banco.
I commenti del deep web sono molteplici ma sostanzialmente, si dividono in queste macro linee di pensiero:

  • Ki è Samuel????
  • Sfera? Ma li guardate i telegiornali? Irrispettosi!!!! Che messaggi fornisce ai nostri figli?
  • Malika Ayane? Non la sentivo dal 2004!
  • MARA THE QUEEN ❤ ❤ ❤ CHE LA SINISTRA RIPARTA DA MARA MAIONCHI! ❤
  • Ki è Samuel????

La prima puntata delle audition di X Factor 13 mi fornisce delle fievoli opinioni, pronte per essere modificate con l’avanzare del programma, considerando il suo status troppo primitivo per concedersi il lusso di rivelarsi definitivi.
La formula della chitarra classica, dei remake e dei cantautori tumbrl è ancora in voga: dopo trentacinque anni di talent show, la gente, non ha ancora capito che i pezzi di Ed Sheeran – e Adele – non li deve portare.
Ci si dichiara ancora cantautori con l’esigenza fisica di comunicare e nonostante la premessa, si portano delle cover e non dei pezzi propri: per intenderci, manca solo l’esibizione con l’ukulele, ma punto sulla seconda puntata per questa tipologia di exploit.

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Sempre e comunque! #XF13

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Il fulcro della prima puntata di queste audition è ancora una volta la strabiliante conduzione di Alessandro Cattelan, affiancata da una vera e propria beatificazione mariana nei confronti di Sfera Ebbasta.
Il trucco sarà comprendere se le inquadrature forzate sui suoi sorrisi, sulle battutine di spirito e sulle pillole da life coach siano effettivamente Sfera o una mera operazione di marketing: concedetemi il beneficio del dubbio, dal momento in cui, visto l’hype di certi momenti, mi aspettavo lo facessero salire al tavolo dei giudici con un gattino tigrato senza una zampa.

Malika si rivela il passive aggressive di cui abbiamo bisogno, quella tipologia di giudice che non ha il timore di farti venire voglia di espatriare dopo l’omicidio di Space Oddity, in una congiunzione fra competenza tecnica e un’ironia tagliente.
Mara è ancora Mara Maionchi, nelle vesti però di un supervisor delle nuove leve al banco e Samuel è una tisana ai frutti rossi.
Mi piacciono le tisane ai frutti rossi, sono una delle mie varianti preferite.
A lungo andare però, mi ritrovo a berla per le sue proprietà, non per il gusto di farlo.

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5 pensieri su “XF13 e la beatificazione di Sfera

  1. Non ho ancora avuto modo di vederlo ma ho letto vari commenti che rispecchiano la tua suddivisione… che dire, Sfera la vedo molto un’operazione di marketing, ovviamente parlo senza averlo visto sul campo ma stessa cosa ho pensato quando introdussero Fedez… non nego che potrà essere una sorpresa ma per ora lo vedrò con occhio critico

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  2. Pingback: X Factor: cosa non sta funzionando? – MICALIEN

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