Cose trash da fare in quarantena

Prima di intrufolarvi nel candore sconclusionato di questo post, è necessario sapere che la riapertura di questa pagina bianca, è dovuta ed ispirata alla mia ultimissima ricerca su Google: COSE DA FARE IN CASA!
Inutile rammentare le motivazioni di questa temporanea costrizione casalinga: mi piace pensare che tutti le conoscano e che il QI generale non vi stia facendo spulciare questo post dai tavolini impregnati di spritz – e non solo – dei Navigli di Milano.

La tragicità dell’ironia esplode nel momento in cui, uno dei primi risultati sull’occupazione del tempo da trascorrere fra le mura domestiche, mi consiglia caldamente di vestirmi dello stesso colore delle pareti di casa e di amalgamarmi al muro perchè – spoiler – in questo caso cesserei di esistere e di avere la conseguente necessità di fare cose.
Adoro immediatamente ed il pensiero insorge sul mio fantomatico completo giacca/pantalone blu elettrico che mi permetterebbe facilmente di raggiungere l’obbiettivo.

La mia ricerca prosegue e anche l’assistente Google capisce che l’opzione più attinente potrebbe veramente rivelarsi quella del camaleonte cromatico: Google mi parla di passeggiate, di bricolage, di attività di giardinaggio e di un sacco di altre abilità che probabilmente Gesù Cristo si è scordato di inserire nel frullato della mia esistenza.

Munita di buon senso e di una giacca a vento vintage anni 90, decido di abbracciare la prima proposta della parte nera dell’Internet e dedico la mia mattinata ad un’intensa passeggiata che, il mio contapassi Samsung, decide di definire un ottimo allenamento: sono contenta e mi sento protagonista di un videoclip soft pop dei primi anni duemila, anche se il vigore della mia playlist della mattinata ha virato un sacco verso le Hole.

Il momento work out da milf si conclude e mi ritrovo ancora una giornata medio lunga da affrontare: mi manca un sacco il lavoro e mi darei tante piccole sberline sulla faccia per tutti quei giorni in cui ho avuto anche solo meno voglia di andarci.
Benissimo Google: non farei bricolage nemmeno in nome di un bonifico bancario e mi rendo conto di aver ribaltato il design della mia abitazione e il layout dell’armadio già nei giorni precedenti.
Arriva un momento arduo ma necessario: ricordo di avere The Sims 4 ancora installato sul PC dei secoli e decido di andare a coniugare le mie principali passioni, il design e il senso di controllo assoluto sulle esistenze degli altri.
Mi dedico alla creazione di un nucleo familiare che richiama un sacco l’anagrafe di Courtney Love e vado ad abbozzare un design che la Reggia di Versailles potrebbe veramente farmi una pippa.
Decido di rimanere umile e scelgo di piazzare di fronte all’abitazione di questa Courtney Qualcosa un manzo da vocabolario, biondo occhi azzurri mascella squadrata e cognome da vampiro britannico.
Subito dopo mi ritrovo a spegnere il pc con una certa violenza, perchè nessun Dio di The Sims ha scelto di fare lo stesso con me: stavo rendendo la vita di questa Courtney facile e trash, quindi ho azzerato lo schermo.

Per oggi ritengo di aver già ricamato abbastanza tutta quella che è la parte nerd, per cui credo che vi abbandonerò per dedicarmi all’unboxing di tutta la skincare Sephora che negli ultimi mesi mi è costata un quantitativo di stipendi inenarrabile.
Esatto: poco prima che gli altri facessero scorta di pennette rigate all’interno di voluminosi trolley, io facevo lo stesso presso la Santa Sede di Sephora.
Potrei farmi una maschera energizzante al melograno e rimuovere i punti neri del naso fino a sentire la sensazione di rinascere, potrei indignarmi pensando all’altrettanto indegno epilogo di Grey’s Anatomy e potrei riacquisire la felicità pensando di essere venuta al mondo nello stesso periodo storico di Leonardo diCaprio.
Potrei fare tutto questo con il fedele sottofondo di un pezzo che ultimamente sto adorando ai limiti del cringe: Sta Andando Tutto Male di Domenico Bini.

Muniti di buon senso e conseguente senso civico, si possono fare un sacco di cose!

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9 pensieri su “Cose trash da fare in quarantena

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