Un panino con i crauti ha risvegliato il blog

Nel corso dell’ultimo anno, ho aggiunto nuove spunte alla lista delle abitudini malsane e di dubbio gusto della mia esistenza.
Sono due le cose che vado ad attuare subito dopo aver aperto gli occhi ad un nuovo mattino: il fatto che tutto ciò venga ponderato ancora prima di pensare allo spazzolino e al dentifricio, potrebbe rendere il tutto maggiormente di dubbio gusto.
La prima abitudine consiste nel consultare il mio oroscopo giornaliero all’interno di un’applicazione molto estetica quanto millenial: il fatto che abbia acquisito il valore di una rivista neuroscientifica sull’impostazione della mia giornata, potrebbe dirla lunga sugli effetti che la pandemia ha avuto su di me.


Il secondo mantra è l’accesso alla sezione ricordi su Instagram: un parterre funerario di giornate che spaziavano fra treni presi e persi, confini geografici mozzati e playlist infernali a carico delle ruote di una Ypsilon, il tutto per rievocare il passato come se fosse una seduta spiritica.
Fino ad arrivare alla storia che sì, è stata il defibrillatore di questo blog ormai deceduto dopo una review di Funeral degli Arcade Fire – che fosse un evento premonitore?


Non è stato il ricordo di un tramonto sulle Baleari o la recensione di un disco di qualche band inviata dai segretari degli angeli a risvegliare questo piccolo angolo di WordPress, bensì questa storia:


Un panino wurstel e crauti all’occhio dei più inesperti, un tassello fondamentale alla fine di ogni concerto per i professionisti.
Ed ecco tornato vivido il ricordo: il momento in cui, dopo aver saltato per il tempo di una sera, la necessità di reinserire il doppio delle calorie consumate era d’obbligo; lo sguardo compiacente con il paninaro che voleva dire solo Ti aspetto a mezzanotte, stesso posto stessa ora, con qualche caramella digestiva ben salda nelle tasche dei jeans.

Torneremo ragazzi: torneremo nelle venue, torneremo a casa nostra con le corde vocali compromesse e l’impronta vocale di Maria De Filippi la mattina dopo in ufficio, ma con gli occhi un po’ più a cuore della giornata precedente.
Torneremo a farci i kilometri, a cancellare le prove di concerti più mainstream della pubblicità di Vinted e a impazzire per l’essenza pura e magnetica della musica.


D’altro canto non so se tornerò io con questo blog o se questo, possa essere l’ultimo post fino alla prossima apocalisse zombie.
D’altronde non so nemmeno cosa mangerò questa sera a cena anche se, di certezza, ce n’è una sola: sicuramente non sposerò le teorie dell’ultimo DPCM andando a cenare all’aperto.
È quasi maggio e ci sono venticinque gradi centigradi sotto lo zero.

13 pensieri su “Un panino con i crauti ha risvegliato il blog

  1. Fairy Queen

    Ciao, piacere di conoscerti, son qui perchè la curiosità sui crauti mi ha trascinata. 😉🤗Devo confessare di non averli mai mangiati perchè ho sempre avuto paura del sapore acidulo dell’aceto. Ma se tu dici che wurstel e crauti fanno miracoli allora ok li proverò 😋😋😋

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