TI MANCA UN TASSELLO: IBIZA E ALTRE STORIE
E’ successo: è trascorsa una settimana e l’unica acqua con cui mi sono dovuta interfacciare, è quella piovuta dall’alto come se qualche entità superiore stesse lucidando le pavimentazioni del cielo.
I gradi centigradi che sfioravano i trenta sono sfumati in un tenue ricordo, anche se il calorifero acceso mi ha lontanamente ricordato quelle dolci vibrazioni sul costato.
I viaggi finiscono, i bagagli fanno ritorno nell’armadio di Narnia, rimangono tante cose e ne svaniscono tante altre: una di queste, per esempio, potrebbe essere anche solo il tenue rimarco di un’abbronzatura.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che, nonostante il mio principato settimanale ad Ibiza, mi hanno dipinto ancora una volta come il cosplay vivente di Edward Cullen: siete antipatici.
Tutte queste fantomatiche premesse horror, non servono altro che ad introdurre una rubrica di consuetudine per un post viaggio narrato sulle viuzze calcaree di questo blog: Ciò che ascolti a…. rimane per sempre.
Se non siete dei veterani di questo contesto , potreste aver perso gli episodi di Londra e Parigi: sarebbe cosa buona e giusta e trash recuperare.
Per trasmettervi al meglio i pilastri di questa rubrica, in preda all’ennesimo delirio mistico, mi autocito:
Un qualcosa di indefinito ed indefinibile vaga ancora per quelle strade e non so se sia la mia tendenza all’esagerazione a parlare o se, effettivamente, un qualcosa di me sia rimasto laggiú.
Allora tento di recuperare quelle sensazioni e scopro di avere un importante quantitativo di gigabyte sul cellulare per farlo.
Cerco di inserirmi nuovamente nelle vibrazioni dei video e delle innumerevoli fotografie eppure, riesco ad attuare il mio check-in aereo mentale, solo grazie alle canzoni che mi ci hanno accompagnato, per quelle strade.
Ecco le canzoni che mi hanno accompagnato per strade nuove a Ibiza.




She’s Not Gone Yet But She’s Leaving – The Fratellis
Playa D’En Bossa, un quantitativo irrealistico di gradi centigradi per gli standard di ottobre, la scritta Stairway To Heaven su una parete immacolata a cavallo del mare e la sensazione che il paradiso sia un concetto meno astratto, quando il peso dei tuoi passi sfiora la sabbia.
Ruby – Kaiser Chiefs
Un ponticello di legno con la prospettiva di un milione di passi a raccontarne le vicessitudini e poi, finalmente, l’impatto del mare.
L’infinito o un qualcosa che ci assomiglia dannatamente, i piedi scalzi, io che tento di proporre una story su Instagram da femme fatale delle Baleari e ottengo una pseudo caduta in acqua.
Blowin In The Wind – Bob Dylan
La comprensione, la chiave, la concezione del mio viaggio.
Il caos, la calma e il vento.
Dritto su meandri di cervicale che non pensavo di avere.
Lights Up – Harry Styles
Saltare nella luce è più facile a Es Vedrà.
Un viaggio racchiude sempre un ritorno che ti pone davanti agli occhi la realtà delle tue ambizioni e ti fornisce la carica per abbracciarle e dire loro che sarai presente all’appuntamento.
Il viaggio ti fornisce la chiave.
Jumma Mubarak
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